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La sicurezza degli impianti elettrici
La sicurezza degli impianti elettrici
martedì 3 dicembre 2013

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Il tuo impianto elettrico è sicuro?


Le cause di molti incendi domestici spesso sono attribuibili a cortocircuiti nell’impianto elettrico. I cortocircuiti possono dipendere sia da errori progettuali dell’impianto stesso (o da impianti elettrici vecchi e mai ammodernati), ma anche da un uso non corretto e potenzialmente pericoloso dell’impianto elettrico da parte nostra.

Se nel primo caso l’unico modo per porre rimedio alla situazione di pericolo è far rifare l’impianto elettrico secondo le normative attuali da parte di un elettricista professionista serio e qualificato, nel secondo caso una gran parte degli incidenti domestici può essere evitata da parte nostra con un uso corretto e consapevole dell’impianto elettrico.

E’ da ricordare che, anche per gli impianti elettrici nuovi e realizzati secondo le severe norme di sicurezza attuali, un uso scorretto può comunque creare un rischio di sovraccarichi, cortocircuiti e incendi.


Gli errori più comuni da evitare nell’uso dell’impianto elettrico domestico

  • Nel caso in cui abbiamo in casa prese di corrente disposte ai margini delle aperture di balconi, finestre o porte-finestre dobbiamo stare attenti che eventuali tendaggi non le coprano, le ultime normative vietano la disposizione di prese in queste posizioni, ma nel caso in cui abbiamo in casa prese disposte in questo modo, dobbiamo almeno prevedere di montare dei tendaggi che si aprano nella direzione opposta alla presa di corrente esistente.
  • E’ conveniente utilizzare tendaggi con tessuti autoestinguenti, sia nel caso di prese disposte come nell’esempio precedente, sia in locali particolarmente soggetti a pericoli di incendio come la cucina.
  • Un altro fattore di rischio importante da controllare per evitare problemi riguarda il tipo di prese a muro che ci sono in casa e il tipo di spine che ci colleghiamo. Tipicamente in una casa ci sono due tipi di prese di corrente, quella da 10 ampere (la classica presa a tre buchi con i fori piccoli e ravvicinati) e la presa da 16 ampere (la presa a tre buchi con i fori più grandi e più distanti tra di loro). Bisogna stare attenti nell’utilizzo di adattatori per spine da 16 ampere in prese da muro da 10 ampere con i rispettivi adattatori (da spina grande a piccola) possibilmente evitarli deltutto, per evitare sovratensioni e sovraccarichi nella presa. In questi casi è più conveniente far cambiare la presa da muro piccola e farne montare una grande da 16 ampere.
  • Nel caso contrario, cioè nel caso in cui la presa a muro è di quelle grandi da 16 ampere possiamo collegarci anche spine piccole (da 10 ampere) con il relativo adattatore (da piccolo a grande).
  • In ogni caso nella circostanza in cui la spina di un elettrodomestico non entri nella presa, non bisogna mai forzarla, il rischio è la probabile rottura della stessa e il conseguente rischio di corto circuito.
  • Per evitare sovaccarichi nella presa di corrente a muro bisogna evitare di collegarci gli adattatori multipresa per inserire più spine in una sola presa (ad esempio quelli classici a tre prese). Il sovraccarico della presa può portare allo sfiammamento dell’adattatore multipresa, che diventa un probabile innesco d’incendio.
  • Quando in una zona della casa c’è un’alta concentrazione di apparecchi elettrici (esempi classici sono il salotto dietro la tv o la cucina) è meglio usare le “ciabatte” per connettere più apparecchi alla presa a muro. E’ bene comprare “ciabatte” con filtri o fusibili per la sovratensione di buona qualità e con non più di quattro prese (per evitare la tentazione di connetterci qualsiasi cosa), in ogni caso non va mai superata la potenza complessiva di 1500w per presa a muro, cioè nel complesso tutti gli apparecchi connessi alla presa o alla ciabatta non devono assorbire più di 1500w. Le normative più recenti impongono di montare scatole elettriche con almeno sei prese nelle zone più rischiose della casa, come dietro la tv in salotto. In passato invece questo accorgimento veniva trascurato per via dell’estetica.


L’impianto elettrico sicuro


Sebbene le norme di buon utilizzo dell’impianto elettrico appena citate siano sempre valide, sia per impianti nuovi che più datati. L’unica sicurezza possibile è quella di far rifare l’impianto elettrico da zero da un bravo elettricista, se il nostro impianto elettrico ha già accumulato qualche anno di onorato servizio.

Sebbene nell’immediato si spenda del denaro per far rifare l’impianto elettrico, piuttosto che tenerselo così com’è, riprogettare l’impianto elettrico è un investimento e rappresenta una spesa in sicurezza e tranquillità per gli anni futuri, perché ci farà stare più sicuri e ci farà anche risparmiare denaro in bolletta perché gli impianti elettrici nuovi hanno meno dispersione di corrente elettrica.


No al fai-da-te! meglio rivolgersi ad un elettricista qualificato


Gli unici impianti elettrici “sicuri” sono quelli nuovi e realizzati in base alla norma Cei 64-8. E’ inutile e rischioso improvvisarsi elettricisti. L’impianto elettrico va progettato e realizzato da un elettricista professionista serio e qualificato e realizzato da aziende iscritte alla Camera di Commercio.

Il tecnico elettricista deve compilare uno schema dell’impianto elettrico da realizzare. Lo schema del nuovo impianto elettrico deve essere dettagliato e comprendere sia i vari punti presa e i punti luce, ma anche il tracciato dei cavi nei muri di ogni locale e la posizione delle scatole elettriche e del quadro elettrico generale.

Al termine dei lavori, la ditta esecutrice dell’impianto elettrico o il tecnico elettricista che ha realizzato l’impianto elettrico è tenuto a rilasciare la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico eseguito. Gli elettricisti devono rilasciare sia lo schema tecnico dettagliato dell’impianto sia la dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico, quindi non ci dobbiamo fare problemi a richiedere questi documenti qualora non ce li rilascino in un primo momento.

Solo in questo modo si è certi che i circuiti dell’impianto elettrico realizzato siano a norma e lo si può dimostrare. Tale documentazione è anche obbligatoria nelle compravendite immobiliari.

Per gli impianti elettrici realizzati prima della norma norma Cei 64-8 ma ancora in buone condizioni sarebbe comunque il caso di far effettuare un controllo e un ammodernamento dell’impianto elettrico, sempre da un elettricista qualificato e abilitato, che possa rilasciare una dichiarazione di rispondenza dell’impianto elettrico.

Sono abilitati a rilasciare questa dichiarazione di rispondenza solo gli elettricisti professionisti iscritti all’albo professionale e che esercitano la professione da almeno cinque anni.
Gli elettricisti possono rilasciare questo secondo tipo di documentazione (per gli impianti elettrici più datati) solo dopo aver effettuato sopralluoghi e accertamenti sull’impianto elettrico e non solo sulla carta.


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